Lasciare l’auto in posizioni che intralciano il traffico o l’accesso a una proprietà privata può essere rischioso, cosa accade in caso di rimozione forzata dell’auto
Lasciare la propria auto in sosta per qualche minuto e al ritorno non trovarla, in genere il primo pensiero è un furto. Ma non sempre è così. Bisogna accettarsi di non averla accostata in un punto che creva intralcio al traffico o impediva l’accesso a una proprietà privata. Sono situazioni molto comuni.
La rimozione è prevista dal Codice della Strada, anche in assenza del proprietario della vettura e non bisogna farsi prendere dal panico se ci si rende conto di aver commesso una leggerezza. La questione è fastidiosa e può creare grandi perdite di tempo. Per prima cosa è necessario conoscere il luogo dove è stato portato il mezzo rimosso.
Conoscere il deposito dove sono portati i mezzi in rimozione forzata
I mezzi vengono rimossi in zone contrassegnate dall’apposito segnale di divieto di sosta con l’aggiunta della targa rimozione carrogru. Per la legge deve essere chiaramente evidenziato nel segnale anche il riferimento all’ordinanza del comune che ha previsto l’avviso di rimozione in quello specifico tratto di strada. L’iter della norma indica che siano la polizia municipale o le forze dell’ordine a contattare il servizio rimozioni per l’invio del carrogru.
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Il veicolo è condotto in un deposito, in genere convenzionato, dove resta fino a che il proprietario non procede al ritiro previo il pagamento delle spese per la rimozione coatta. I depositi possono essere privati, ma anche pubblici. Quello che è importante sapere è che gli organi di polizia interessati alla rimozione sono i vigili urbani se avvenuta in ambito cittadino, mentre è la polizia stradale se avvenuta lungo le autostrade o in strade di gestione statale.
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Per recuperare il mezzo si può contattare telefonicamente il comando dei vigili urbani o della polizia stradale, indicando i dati della vettura e il luogo del parcheggio o della sosta dove è stata rimossa. Da quel momento si seguono le indicazioni delle autorità e si provvede al pagamento della sanzione per la rimozione forzata (può raggiungere i 200 euro). Con le informazioni avute e il bollettino di pagamento effettuato a questo punto si può riprendere il mezzo al deposito.