Piccola guida sul superbollo che coinvolge alcune vetture, in quale situazione si deve pagare obbligatoriamente
Tutti gli auotmobilisti pagano il bollo auto (con le le devute eccezioni), alcuni pagano il superbollo. Di che cosa si tratta? Se il bollo auto è tassa automobilistica sul possesso del mezzo e va alle Regioni di pertinenza territoriale, il superbollo finisce nella casse dello Stato. Fu introdotto nell’ormai lontano 2011 dal governo Berlusconi e aumentato nello stesso anno dall’esecutivo Monti, che peraltro introdusse l’idea della riduzione del superbollo in base all’età della vettura.
Si tratta di una imposta aggiuntiva che coinvolge le auto cosiddette di lusso. Ad essere tenuti al pagamento sono i proprietari, gli usufruttuari, gli acquirenti con patti riservati di dominio, gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria cioè in leasing. Ma nel dettaglio cosa si intende per auto di lusso?
L’addizionale, il superbollo, scatta automaticamente al di sopra della soglia dei 185 kilowatt di potenza del motore. Infatti per ogni kilowatt in più oltre il limite di 185 si pagano 20 euro aggiuntivi alla quota del normale bollo auto. Però come detto vi sono delle riduzioni:
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Le fasce indicate hanno inizio dal 1° gennaio dell’anno seguente a quello di costruzione. Per facilitare il calcolo del superbollo è presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate un calcolatore nella sezione servizi fiscali che dà anche l’opportunità di stampare il modello F24 per il pagamento con i dati che inserisce l’utente. Le scadenze di pagamento dell’addizionale coincidono con quelle del bollo auto normale, cioè entro il termine del mese seguente alla scadenza del tributo automobilistico.
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Come anticipato il superbollo si paga con il modello F24, quindi in banca o negli uffici postali. Ultima avvertenza riguardo i casi di esenzione: qualora il mezzo sia esentato dal pagamento del bollo ordinario, non è dovuto nemmeno il superbollo (auto storiche, auto proprietà disabili, rottamazione, eccetera).