L’inflazione fa crescere anche le multe su strada. Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme, potrebbe essere un aggravio per i cittadini
Si parla continuamente dell’aumento dell’inflazione. Il rincaro delle materie prime ha portato a cacata un rincaro carburante, poi un aumento dei prezzi per i generi alimentari, ed i cittadini faticano a pagare le bollette. L’adeguamento ISTAT al costo della vita, da una parte ha inciso sull’aumento di pensioni e stipendi. Ma dove si aggiunge, a volte si sottrae. Infatti l’adeguamento ISTAT è compreso anche dal Codice della Strada per le sanzioni amministrative, che ogni biennio, il Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, e delle infrastrutture e dei trasporti, fissa i nuovi limiti, che si applicano dal primo gennaio dell’anno successivo.
Dunque affianco al rincaro del costo della vita salirà anche il costo delle multe stradali. Questa è una minaccia che potrebbe essere messa in pratica dal primo giorno del 2023.
L’aumento previsto per le multe potrebbe sfiorare l’11% rispetto ai costi attuali. Assoutenti in particolare, chiede un intervento in tal senso al nuovo Governo Meloni: “In Italia i comuni incassano ogni anno oltre 3 miliardi di euro grazie alle contravvenzioni, soldi che dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale coinvolgendo i cittadini, ma che spesso finiscono per coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali. Ci aspettiamo che il Governo Meloni blocchi qualsiasi rincaro che andrebbe ad unico vantaggio di operazioni di cassa. Piuttosto si dissuadano i cattivi comportamenti estendendo il sistema della patente a punti anche alle infrazioni minori”.
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A fare eco ad Assoutenti anche altre associazioni di consumatori. L’appello pare non sia rimasto inascoltato ed il Governo è al vaglio per un riesame dell’aumento biennale delle multe su strada, come previsto dal Codice della Strada, per ridimensionare o annullare il costo maggiore delle multe automobilistiche.
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La norma per annullare i rincari potrebbe arrivare oppure no. Nel frattempo si attende che ci siano risposte difinitive da parte del Governo. In caso contrario le sanzioni da gennaio potrebbero salire anche oltre l’11 per cento, così come stabilito su carta.