Brutte notizie per gli automobilisti italiani, in arrivo dei cambiamenti che di certo non faranno piacere su benzina e diesel
Questo ultimi mesi sono contrassegnati da aumenti consistenti dei prezzi dei generi alimentari, dei prodotti energetici e dei servizi. Infatti l’Istat ha registrato ormai aumento a due cifre dell’inflazione rispetto a soli 12 mesi fa. Si parla di incrementi dei prezzi dei prodotti al consumo dell’11,9 per cento. I prezzi del carrello della spesa volano al 12,7 per cento, tassi record da almeno il lontano 1983.
Gli automobilisti italiani non sono esonerati da questi incrementi. Ad aumentare sono manutenzioni e servizi a partire dalle spese assicurative. Al momento si registrano anche i primi rincari sul fronte carburanti dopo diverse settimane di relativa calma. Ma le notizie che giungono dall’ambito internazionale non sono rassicuranti e si teme un nuovo rincaro dei prezzi dei prodotti petroliferi. Ma anche sul fronte interno le notizie non sono buone per gli automobilisti.
Un recente decreto legge del governo Meloni ha riconteggiato il taglio sulle accise dei carburanti, diminuendo l’agevolazione di circa 10 centesimi al litro. Il costo dei carburanti in Italia è determinato da tre componenti: costo netto del carburante, iva al 22 per cento conteggiata sul prezzo netto e accisa fissa. I precedenti tagli delle accise avevano determinato un risparmio di circa 25 centesimi al litro.
Ma con la riformulazione dei tagli, i risparmi saranno di certo di portata inferiore. Nel dettaglio i valori delle accise decisi dal governo:
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Per il metano l’azzeramento dell’accisa è confermato e l’iva è ridotta al 5 per cento. La riduzione dei tagli alle accise parte già dal 1° dicembre ed è prevista almeno fino al 31 dicembre. In base ai dati riportati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la benzina potrebbe arrivare a costare alla stazione di servizio in modalità self service quasi 1,9 euro al litro.
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Per il gasolio si parla di prezzi che potrebbero toccare i 2,035 euro al litro. Quindi aumenti consistenti per le tasche degli automobilisti italiani, con il pericolo per inizio 2023 di ulteriori rincari alle pompe. Unica rassicurazione per gli autotrasportatori sui quali la riduzione del taglio non ha effetto a causa dei regimi agevolati di cui godono.