Ecco qualche utile indicazione per gestire il mezzo a due ruote nelle critiche condizioni di un temporale. I particolari
In Formula 1 così come nella moto GP le gare più belle, bisogna confessarlo, sono quelle sotto la pioggia. D’altronde è la competizione che si accende con la mediazione di un fattore del tutto imprevedibile e niente affatto alleato di quello o quell’altro partecipante, eppure, nonostante il drastico calo della velocità, gestire il veicolo a due o quattro ruote diventa un’impresa motoristica da vero maestro.
Per scendere invece ad un livello molto più modesto, la pioggia presenta i medesimi problemi, pur senza competizione e senso della prestazione. Oggi l’elettronica e gli sterzi sovrassistiti dalle centraline delle attuali auto o moto hanno contribuito a consolidare una sicurezza di guida maggiore, ma la mancanza di esperienza, oppure l’improvvisazione alla tenuta su strada che talvolta sfiorano diverse centinaia di chilogrammi di peso, rappresentano aspetti di non secondaria importanza.
Anche uno scooter, all’apparenza più leggero e meno strutturalmente complicato di una moto dalle alte prestazioni, può ugualmente rappresentare un’incognita in caso di pioggia scrosciante. Già da quando cadono le prime gocce, le condizioni non modificano lo stato del mezzo ma quello del manto stradale: il terreno si fa dunque scivoloso e tenere in piede un mezzo a motore a due ruote comporta una indispensabile cautela.
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Dunque, l’istanza del caso è rappresentata dalla stabilità: le due ruote non si comportano come le quattro, ma nello stesso tempo mantenere la guida è possibile senza sottovalutare i rischi, anzi rendendosi consapevoli della circostanza mediante la messa in pratica di alcuni piccoli ma essenziali accorgimenti. Come è noto, il manto stradale non è una superficie libera da ostacoli: tombini, sampietrini, zone a ridosso dei marciapiedi, pozzanghere.
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Attraversando una pozzanghera si rischia di perdere il controllo del mezzo; a maggior ragione se al di sotto della superficie si cela una buca stradale. Usando una marcia più alta rispetto a quella che si terrebbe inserita in condizione da asciutto, scongiura il rischio di sgommata che indurrebbe alla perdita di aderenza. Usare con delicatezza l’acceleratore, ma altrettanto i freni: una brusca frenata si evita tirando delicatamente la leva del freno a mano; così facendo, le pastiglie si appoggiano gradualmente sui dischi, rimuovendo l’acqua. In caso di frenata, occorre bilanciare il freno anteriore con quello posteriore (e all’occorrenza il freno motore). Frenando progressivamente si evita il bloccaggio delle ruote sfruttando quelle distanze di sicurezza che se non rispettate, vengono coperte dalla mancanza di rispetto di quest’ultime. Non bisogna sottovalutare gli pneumatici, che devono essere oggetto verifiche periodiche insieme alla manutenzione del mezzo.