Ci sono dei casi in cui una vettura può prendere fuoco e non si tratta affatto di una esperienza piacevole. Ma quali sono le cause?
A volte a seguito di un incidente stradale, ma anche all’improvviso senza un motivo apparentemente valido, può capitare che un’automobile prenda fuoco. Secondo una statistica, in Italia, a prendere fuoco sono oltre 50 automobili al giorno e, nella quasi totalità dei casi, le fiamme si sprigionano sempre per la stessa ragione.
Generalmente sono tre le cause per cui un’automobile va a fuoco: incidente stradale, atto vandalico o spontaneamente, per un difetto interno. A preoccupare di più è quest’ultima opzione, ovvero quando l’auto prende fuoco a causa di un difetto che riguarda qualche suo componente interno. Vediamo il tutto nel dettaglio.
Dal 2004 al 2014, in Italia, si è assistito ad una diminuzione di automobili incendiate pari ad oltre 10mila unità. Poi, dal 2015, la tendenza si è invertita. Come detto, sono tre i motivi per cui un’auto va a fuoco e, sicuramente, i rischi maggiori sono legati ad un difetto congenito di una delle parti della vettura stessa. In passato la maggior parte delle fiamme era causata dal carburatore che, con i suoi ritorni di fiamma e le facili perdite di benzina dalla vaschetta.
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Con il passaggio da carburatore ad iniezione gli incendi sono diventati “probabili” come conseguenza di un incidente frontale o di un tamponamento. La rottura del condotto in pressione fa si che la benzina spruzzi istantaneamente ventagli di liquido a molti metri di distanza, inondando il vano motore. Se nell’impatto si rompeva il bulbo di una lampadina il filamento rimaneva incandescente il tempo necessario per fare da innesco per i vapori di benzina.
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Ad oggi le cause principali di incendi nelle autovetture sono da ritrovare negli archi elettrici; nelle scintille meccaniche; nei cortocircuiti elettrici nei cablaggi e nelle fiamme libere o fumo di sigarette. Con la introduzione del catalizzatore, poi, anche il sistema di scarico è diventato una frequente causa di incendio: i collettori e marmitta catalitica sono in grado di accendere parti interne alla vettura.
Infine, nelle vetture moderne, un fattore di rischio è legato ad un possibile corto circuito dal momento che, anche a motore spento, restano alimentati dalla batteria vari circuiti come quello dell’apertura porte ai vetri elettrici, dal motorino di avviamento agli specchietti laterali elettrici, dai sedili preriscaldati a tutta la scatola dei fusibili.