Napoli, un caso più unico che raro in Italia la tangenziale a pagamento quali sono i motivi di questa anomalia
Per chi non conosce Napoli è bene dire che la tangenziale rappresenta una delle arterie urbane più importanti. Lunga 21 chilometri collega l’area di Capodichino e quindi l’aeroporto con la zona di Pozzuoli e dei Campi Flegrei, passando per Capodimonte, per il Vomero, per Agnano. Un vero asse portante della viabilità partenopea, è percorsa giornalmente da centinaia di migliaia di automobilisti, da ovest a est della città e viceversa.
Ma la tangenziale ha un’altra particolarità, oltre la struttura architettonica e la manutenzione continua, è a pagamento, a prescindere dal tratto percorso. Come se fosse un tratto autostradale, con caselli e pedaggio per gli automobilisti che la percorrono. In effetti la sua denominazione ufficiale è Autostrada A56 e il pedaggio forfettario è di 1 euro. Ma perché si paga?
La tangenziale fu aperta nel 1972, e affidata dall’Anas a un’impresa del gruppo IRI la Infrasud per la sua costruzione e gestione per i successivi 33 anni. Il pedaggio fu deciso per consentire di sostenere le spese affrontate che di certo furono ingenti. La convenzione, che prevedeva il pagamento del pedaggio anche per la manutenzione, era prevista in scadenza nel 2001. Tuttavia a convenzione scaduta i napoletani e tutti quelli che percorrevano la tangenziale continuarono a pagare.
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Questo fino al 2008 quando venne rinnovata la convenzione per la gestione dell’arteria stradale e il pagamento per il transito fu confermato. Il gestore, Tangenziale di Napoli spa, fa parte del gruppo Atlantia che si occupa, tra l’altro, della gestione del settore autostradale in Italia e in diversi altri paesi. Resta la difficoltà a comprendere la differenza tra asse urbano e tratta autostradale con costi, utenze e finalità diverse.
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Le motivazioni del mantenimento del pedaggio sono gli alti costi per la continua manutenzione necessaria per la presenza di viadotti e gallerie in un territorio non facile da un punto di vista geologico, per il massiccio carico di veicoli che la percorrono ogni giorno e per l’inevitabile controllo del traffico lungo i suoi quasi 21 chilometri. Resta l’unicità di questo progetto urbano autostradale e le discussioni che continuano ancora oggi.