Potrebbe aumentare il prezzo dei pedaggi autostradali. Se ne sta occupando il nuovo Governo, con adeguamenti che potrebbero partire dal 2023
L’autostrada senza dubbio è molto comoda per chi viaggia. A differenza delle strade extraurbane è ad alto scorrimento, non ci sono semafori, incroci stradali, e passaggi pedonali o di biciclette. La rete autostradale italiana è gestita in buona parte da Autostrade spa. Con la conseguenza che le aziende concessionarie sono responsabili anche del mantenimento e della gestione delle autosrtrade. Costi che recuperano con i pedaggi autostradali, che si pagano in tutta la rete. I pedaggi possono essere fissi, come in qualche raro esempio. Ma è più probabile che dipendano dalla quantità di chilometri percorsi lungo il tratto autostradale.
Al casello d’ingresso si ritira un biglietto che segnala la posizione di ingresso. All’uscita, con tale ticket, viene conteggiato il prezzo del pedaggio autostradale. Se non si ha il biglietto, si deve pagare tutta la tratta autostradale.
Gli automobilisti sono in attesa del primo gennaio, giorno in cui un decreto ministeriale determinerà gli aumenti dei pedaggi autostradali. Lo scorso anno, ad eccezione di un aumento del 5,45% che riguardo esclusivamente la tratta A21 Piacenza-Brescia, gestita da Autovia Padana (gruppo Gavio), non ci sono stati rincari. Ed inoltre negli ultimi 4 anni, cioè da quando nel 2018 è crollato il Ponte Morandi, i prezzi dei pedaggi sono stati bloccati. Ed ora le aziende concessionarie attendono il 2023 per lo sblocco e per ottenere proventi maggiori, che come è intuibile, avranno un loro picco nell’estate 2023.
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Dunque con tutti questi presupposti è facile intuire che il decreto sull’aumento dei pedaggi arriverà. Anche perché in passato il funzionamento era una sorta di automatismo annuale. Il crollo del Ponte Morandi ha dato uno stop all’automatismo.
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Chi rappresenta la voce delle concessionarie pretende che gli aumenti dei pedaggi vengano attuati, anche se in misura inferiore ai rincari di tutta Europa. Le motivazioni sono che il rincaro delle materie prime è troppo, e le spese di manutenzione e gestione della rete autostradale sempre maggiore. Servono nuovi fondi per garantire la sicurezza.