Il Codice della Strada tutela la sicurezza degli utenti della strada e regola la circolazione di veicoli e pedoni, ma attenzione al carcere
I comportamenti e il senso di responsabilità dei conducenti di veicoli come dei pedoni sono importanti petr garantire l’incolumità d tutti ed evitare incidenti e sinistri che possono essere anche letali. Il legislatore ha codificato questa necessità di regolazione attraverso il Codice della Strada che consente appunto di prevedere e organizzare la circolazione di mezzi e persone.
Generalmente le sanzioni vengono commutate in presenza di macato rispetto di inviti, regole e prescrizioni, soprattutto se queste violazioni possono arrecare danni all’incolumità altrui. L’invito alla prudenza, per esempio, serve a consentire al conducente di poter prevedere e limitare anche danni derivanti da imprevisti e comportamenti altrui.
Spesso le sanzioni per mancato rispetto prevono sanzioni amministrative con multe pecuniarie e decurtazioni di punti dalla patente. In alcuni casi più gravi sono revisti sospensione e revoca della patente, basta pensare alla guida in stato di ebbrezza. Naturalmente più è grave la violazione, più la misura della sanzione la cui entità si acuisce in caso di danni a terzi.
Anche le forze dell’ordine e le amminstrazioni hanno delle regole precise da seguire nell’espletamento delle loro funzioni e nell’applocazione delle sanzioni previste dal Codice della Strada. Si possono ricordare a mo’ di esempio le scadenze e i tempi di comunicazione e notifica delle multe per essere considerate valide e non annullabili.
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Ma anche comportamenti in apparenza banali possono comportare sanzioni pesanti che sconfinano dall’illecito amministrativo per configuare addirittura delle ipotesi di reato che contemplano addirittura il carcere, in caso di condanna. Sentenze della Cassazione indicano per esempio che parcheggiare in modo inappropriato e che comporta impedimento alla circolazione degli altri veicoli configura un reato. Si parla difatti di violenza privata quando il parcheggio di un soggetto con il proprio mezzo rende impossibile il transito a un altro conducente.
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Il Codice Penale infligge alla violenza privata una pena di4 anni di reclusione, quindi una pena severa. Un parcheggio che limita la libertà di manovra e di movimento ad altri veicoli non è un comporamento da sottovalutare. Si rischia l’imputazione per violenza privata e addirittura il carcere se condannati.