Ecco la novità per il carburante avio, una speranza dai materiali di riciclo per una benzina meno inquinante
L’aviazione civile è spesso al centro della critica per via dell’effetto altamente inquinante dei carburanti avio. In effetti trasporti di passeggeri e di merci per via aerea hanno un impatto notevole sulle emissioni comlpessive di elementi nocivi nell’atmosfera. D’altra parte l’aviazione civile è impegnata ormai da anni a sviluppare delle alternative più ecologiche ai prodotti tradizionali a base di cherosene avio.
Il tema della transizione ecologica è molto sentito in settore in forte ripresa dopo il periodo di crisi legato alla pandemia, ma ora deve necessariamente mettere al centro dello sviluppo industriale proprio la questione ecologica. In questo senso stanno prendendo sempre più spazio i Sustainable Aviation Fuels (Saf), carburanti sostenibili non prodotti unicamente da derivati dal petrolio.
I Saf si sono dimostrati in grado di abbattere dei 3/4 gli inquinanti rispetto al tradizionale carburante di origine unicamente fossile, tagliando di oltre il 90% le emissioni di particolato e zolfo. L’European Union Aviation Safety Agency (Easa) sta investendo molto per promuovere i carburanti sostenibili, tanto che la Commissione Europea con il piano ReFuelEU Aviation ha incrementato la domanda e l’offerta di benzina avio non inquinante nel quadro del progetto Fit for 55.
Leggi anche: Pedaggi autostradali a rischio rincaro | Cosa succede
I Saf di più larga diffusione sono composti da rifiuti forestali e agricoli, olio da cucina usato, carbonio catturato dall’aria e idrogeno verde come complemento per la benzina avio. Infatti spesso carburanti tradizionali e sostenibili spesso si miscelano per ottenere risultati soddisfacenti in termini di costi e risultati ambientali. Già oggi circa 450mila voli all’anno sono alimentati con Saf. Anche in Italia il settore è in rapido sviluppo.
Leggi anche: Attenzione alla benzina: cosa accadrà dopo il 31 dicembre
Eni e altri gruppi impegnati nel campo dei trasporti aerei di merci e nella gestione di aeroporti hanno messo in campo un progetto per la produzione di Saf a Livorno e a Gela. L’Eni Biojet, questa la sua denominazione, è un Saf composto in maniera esclusiva da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti che si unisce al 20% con il kerosene normale, creando una miscela in grado di tagliare i 4/5 delle emissioni durante tutta l’attività di un aereo.