I pedaggi autostradali sono aumentati dall’inizio del 2023. Le nuove tariffe che dovranno sostenere gli automobilisti che viaggiano in autostrada
L’autostrada si differenzia enormemente dalla superstrada, le strade provinciali ed urbane. In primo luogo perché è riservata ad i veicoli oltre una certa cilindrata. E poi perché è ad alto scorrimento e prevede il pagamento di un compenso a fronte del suo utilizzo. E questo compenso è il pedaggio che viene corrsiposto al casello autostradale. Negli ultimi quattro anni, in seguito al disastroso e drammatico crollo del Ponte Morandi, gli adeguamenti alle tariffe dei pedaggi annuali sono stati bloccati con decreto pubblico. Dal 2018 sono fermi tranne qualche rara eccezione.
Ed i concessionari si sono trovati più volte a lamentare la situazione, al punto di dichiarare che con l’aumento dei carburanti per i trasporti, la manutenzione delle autostrade sarebbe diventata impossibile. Ed ora, nel 2023, i quattro anni del decreto sono terminati, ed i pedaggi autostradali possono tornare a subire aumenti. Ma di quanto? Cosa ci si deve aspettare?
Pedaggi autostrada, quanto sono aumentati
I dati dicono che i rincari sull’autostrada sono già iniziati. Autostrade per l’Italia, che gestisce circa la metà delle autostrade sottoposte a pedaggio, ha rincarato il costo di circa il 2%. Cifra a cui il prossimo luglio ci si aspetta un ulteriore aumento dell’1,34%. Dunque in totale, nell’anno 2023, da Autostrade per l’Italia ci si deve aspettare un aumento del bIl secondo gestore, dopo autostrade per l’Italia è Gavio, che ha presentato al Governo gli aumenti proposti. Buona parte di essi sono stati rispediti al mittente e dovranno essere corretti.
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Mentre invece quelli accettati sono:
- Autovia Padana Piacenza-Brescia; aumento del +9,16%;
- Autostrada A4 Torino – Milano; crescerà il pedaggio del +4,30%;
- Autostrada A33 Asti-Cuneo: aumento del +4,30%;
- La Teem, la Tangeziale est esterna di Milano, nota anche come A58, ha subito un aumento del 4,34%.
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Le altre tratte, per quanto si apprende finora, non subiranno ritocchi verso l’alto almeno fino al 2024. Come ad ese,pio la A24 e la A25. E rimangono ai prezzi dello scorso anno anche le tratte autostradali Brescia – Verona – Vicenza – Padova, Autostrada A 15, sulla A 6, sulla Milano- Serrvalle, sulla Tirrenica e la rete autostradale veneta.