Cosa avviene in caso di rimozione forzata del motorino per divieto di sosta, come procedere per riottenerlo in breve
Tornare al parcheggio e non trovare il motorino è un’esperienza non piacevole e superata la sorpresa iniziale, si deve immediatamente capire cosa ha determinato l’accaduto. Nel caso si scopra che si è parcheggiato dove invece insiste ed è presente una chiara indicazione di divieto di sosta, bisogna attrazzarsi per recuperare il mezzo.
La rimozione forzata, si ricorda deve essere obbligatoriamente riportata, quindi in presenza di questo avviso la possibilità dell’arrivo del carro attrezzi è alta. La prima cosa da fare è mantenere la calma perché l’iter da seguire sarà lungo e richiede attenzione. Intanto si deve contattare la Polizia locale per accettarsi che il mezzo sia stato effettivamente rimosso.
Dalla Polizia locale si ha la conferma della rimozione del mezzo, il numero telefonico e l’indirizzo del deposito dove è stato trasportato e tutte le informazioni del caso. Successivamente bisogna versare le spese di rimozione e di custodia che variano da comune a comune e a seconda della durata presso il deposito. Inoltre bisogna recuperare questi documenti del motorino e personali:
La sanzione può essere pagata in seguito al ritiro del veicolo, nella tempistica prevista dalla normativa. La multa per divieto di sosta per motorini e scooter varia da 41 a 169 euro, secondo l’articolo 158 del Codice della Strada. Le multe salgono in diverse circostanze per esempio se si parcheggia su:
Per fare un esempio di incremento rispetto alla multa base, si può segnalare che una sanzione per aver lasciato il motorino su un marciapiede magari fermo incatenato a un palo della luce o a quello di un segnale costa dagli 85 ai 338 euro.