Confermato lo sciopero dei benzinai, che creerà parecchi disagi per automobilisti e circolazione. Il motivo della protesta dei gestori dei distributori di benzina
Faib, Fegica, Figisc-Anisl, in una conferenza stampa con il ministro del made in Italy Alfonso Urso conferma lo sciopero dei benzinai tra pochi giorni e su tutto il territorio nazionale. Ma cosa è successo? Si deve fare un passo indietro. Tutto è iniziato con il caro carburanti e con lo stop al taglio delle accise per bensina, diesel e GPL deciso dal governo a partire dal primo gennaio 2023. Questo ha portato ad aumenti stellari sul prezzo dei carburanti, e di conseguenza i clienti non sono stati più in gradi di orientarsi sulla media dei prezzi in corso, così da accettare ance le speculazioni più scorrette, tali da far arrivare il costo della benzina al litro anche a 2,5 euro.
Per proteggere i consumatori dalle speculazioni, è stato proposto l’obbligo di esposizione dei prezzi medi dei carburanti in tutti i benzinai, affianco al prezzo deciso dal benzinaio.
Sciopero benzinai: le date
Di conseguenza i benzinai non sono stati affatto felici della proposta, che metterebbe immediatamente in mostra chi fa prezzi maggiormente competitivi e chi no. Quindi protesteranno attraverso uno sciopero previsto dal 24 al 26 gennaio 2023. Potrebbero essere aperti solo impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. Sarà comunque assicurato il servizio minimo, ma certamente la situazione creerà non pochi disagi. La protesta durerà 48 ore a partire dalle 19 del 24 gennaio. Il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi ha comunicato: “Sono profondamente deluso, ci aspettavamo ben altro, c’è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l’obbligo del cartello. Il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo. Lo sciopero è confermato. Fino all’ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra”.
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Il Ministro del made in Italy Adolfo Urso è in un tavolo di trattativa con i benzinai per far diventare settimanale e non giornaliero l’obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina. Ed inoltre la chiusura per omessa comunicazione avverrebbe solo dopo 4 comunicazioni saltate e per un massimo nell’arco di 60 giorni.