Il ritiro della patente è previsto dal Codice della Strada nei csi d’infrazione grave, specie quando si mette a repentaglio l’incolumità della circolazione
La patente di guida è un ceritficato, anzi, una licenza, che viene consegnata a chi sostiene i due esami, teorico e pratico. Il primo sono dei quiz, il secondo è una prova pratica di guida che si deve sostenere in presenza di un esaminatore della Motorizzazione Civile. Per richiedere la patente si deve essere maggiorenni e si deve dimostrare un buono stato psico fisico. La patente di guida, una volta conseguita, non è perenne. È soggetta a scadenza. Entro i termini di scadenza deve essere rinnovata. Altrimenti non si può guidare.
In ogni caso la patente è una licenza, ed in quanto tale, può essere soggetta a sospensione o revoca definitiva. Negli ultimi decenni è stata anche introdotta la patente a punti, che decrescono ad ogni infrazione di media o alta gravità. Alla fine dei quali non si può guidare per un po’ di tempo.
La revoca della patente accade nei casi più estremi di infrazione, ma neanche troppo. Il primo caso è la guida in stato di ebbrezza. In questo caso, se si viene fermati in un posto di controllo e dal test alcolemico risultano più di 0,5 grammi di alcool, si è soggetti a sanzione pecuniaria ed anche penale, nei casi più gravi. Difatti la multa e la penalità cresce all’aumentare del livello di alcol nel sangue. Se ci si aggira intorno ai 1,5 grammi litro, si rischia una sanzione pecuniaria che va da 1.500 sino a 6.000 euro. Ed una accessoria di sospensione della patente da uno a due anni con il rischio di arresto da sei mesi ad un anno. Se c’è la recidiva la patente viene ritirata.
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Anche se si guida con il cellulare in mano, sia che si stia parlando al telefono che si stiano scrivendo messaggi, si rischia il ritiro della patente in caso di recidiva. Così come nel caso di infrazione reiterata per eccesso di velocità durante a guida. Solo in alcuni casi si può riavere indietro.