Le conseguenze di un incidente auto durante la manovra di retromarcia, il conducente ha sempre delle responsabilità?
Durante le manovre di retromarcia i conducenti sono aiutati da sensori di parcheggio e telecamere posteriori che rendono la visibilità più ampia e segnalano la presenza di ostacoli. Le auto di nuova costruzione sono fornite di questi dispositivi, altrimenti bisogna fare riferimento agli specchietti retrovisori per essere certi che non ci siano ostacoli e che non stiano arrivando altri mezzi o persone a piedi.
Chi ha l’intenzione di effettuare la retromarcia ha l’obbligo di segnalare la propria manovra mediante gli indicatori di direzione (le frecce) e lasciare la precedenza ai mezzi che viaggiano nella direzione normale. Non bisogna mai dimenticare questa norma di sicurezza, altrimenti in caso di incidente la responsabilità è di chi manovra in retromarcia.
L’articolo 154 del Codice della Strada prevede che la manovra di retromarcia deve essere effettuata assicurandosi che ci siano tutte le condizoni di sicurezza per evitare pericoli in base a distanze direzione e posizione degli altri utenti (compresi i pedoni) della strada. Generalmente in caso di incidente la responsabilità è del conducente che circola in retromarcia.
Classico esempio quello dell’automobilista che esce dal parcheggio in retromarcia e, immentendosi improvvisamente nel flusso di veicoli, provoca un tamponamento. La precedenza è di chi si trova già nella carreggiata. Così chi in effettua la retromarcia e investe un pedone è responsabile, ha l’obbligo alla cautela e al controllo dello spazio dietro la vettura. Ci sono però dei casi di concorso di colpa.
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L’auto colpita da un’altra in retromarcia deve dimostrare di aver fatto di tutto per evitare il danno, avendo una condotta di guida corretta e che le violazioni della controparte siano evidenti. Concorsi di colpa possono esserci se l’auto colpita durante la retromarcia aveva velocità eccessiva, non osservava i segnali di precedenza, di semaforo rosso, circolava contromano o controsenso, in un cambio di corsia, all’uscita da un parcheggio o di un’area privata.
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Anche i pedoni possono avere un concorso di colpa, per esempio se la loro collocazione in strada risulta azzardata e rende difficile la loro individuazione da parte di chi guida. I pedoni devono infatti circolare su marciapiedi, viali e banchine, o se questi non ci sono lungo il margine della via opposto al senso di marcia dei mezzi.