La sanzione amministrativa per divieto di sosta da non sottovalutare assolutamente, ecco a quanto può ammontare
Il divieto di sosta, da non confondere con quello di sosta e fermata, è precisamente delineato dal Codice della Strada, in particolare dall’articolo 153. La sosta è prolungata nel tempo e mediante l’apposito cartello è vietata dalle 8 alle 20 nelle strade urbane, ad eccezione per pannelli aggiuntivi e specifici. Mentre in quelle extraurbane il cartello indica un divieto continuo, anche di notte.
Già questo comporta delle differenze di comportamento che può tenere l’automobilista. I casi di divieto di sosta e fermata sono molteplici: da quello in corrispondenza dei passaggi a livello, al divieto sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità. Ci sono poi i divieti di sosta, con fermata consentita: dallo sbocco dei passi carrabili, alla sosta in seconda fila.
Il luogo e il contesto dove si commette l’infrazione fa variare l’importo della sanzione: da un minimo di 87 euro ad un massimo di 344 euro (in uno degli spazi dove è vietato la sosta e fermata, come pure non se non si ripetta il divieto di sosta relativo a spazi e carreggiate riservate ai mezzi pubblici e ai mezzi di persone disabili). Oppure da 41 a 168 euro, in tutti gli altri casi. Una casistica molto vasta dunque, per la quale non sono esclusi i tagli ai punti della patente, come erroneamente si crede.
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Infatti secondo il Codice si perdono 2 punti nel caso di multa per parcheggio sui marciapiedi o nelle vicinanaze e in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da renderli non visibili, ma ci sono decurtazioni anche più gravi. Nel caso di sosta negli spazi riservati ai disabili e in corrispondenza di scivoli, di rampe e corridoi di transito utilizzati dalle persone disabili e dai loro mezzi, oltre alla multa pecuniaria c’è la decurtazione di ben 4 punti dalla patente.
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Si tratta quindi di trasgressioni punite severamente, quindi è conviene non sottovalutarle, ricordando che l’articolo 188 regola circolazione e sosta dei veicoli per persone invalide e prescrive multe economiche ancora più severe.