Le sanzioni stradali ogni due anni devono essere adeguate al costo della vita. Quest’anno sono state apportate delle modifiche alla multa
Una delle voci che maggiormente concorre alle spese mensili per chi sta spesso in macchina e non rispetta pedissequamente il Codice della Strada è il pagamento della multa. Che se effettuato entro pochi giorni dalla ricezione o dalla contestazione da parte della Polizia stradale può essere ridotto anche del 40%. Sostanzialmente le casse comunali, in fatto di multe ma non solo, preferiscono ottenere meno soldi ma subito. Piuttosto che attendere e veder crescere le more e interessi, che poi diventano cartelle esattoriali, e passano a tutt’altro iter.
Le sanzioni del Codice della Strada possono essere di entità più o meno grave. Tanto che in alcuni casi sono esclusivamente aminhistrative, in altri hanno penalità accessorie, come la sottrazione di punti della patente e la sospensione della licenza di guida. E talvolta possono anche diventare reato, specie per la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti.
La questione multa 2023 è identificata dal fatto che ogni due anni le sanzioni subiscono un rialzo, o meglio un adeguamento, al tasso d’inflazione, dunque al costo della vita. Il problema è che nel 2023 è scaduto il biennio, e dato il tasso d’inflazione alle stelle le multe sarebbero dovute aumentare molto, in maniera penalizzante. E questo avrebbe aggravato ulteriormente una situazione economica già di per sé molto complicata, dato che l’aumento del costo della vita per le famiglie è conteggiato all’11%. Se lo sesso parametro fosse stato applicato alle sanzioni stradali sarebbe stato un bel guaio per gli automobilisti.
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Ed invece, tenendo presente questo ragionamento, il Governo ha deciso di congelare il provvedimento che includeva l’aumento delle multe stradali. E questo ha consentito di far risparmiare un bel po’ di soldi agli italiani. Secondo le stime ogni anno vengono comminate oltre 500 multe per eccesso di velocità. Che è tra le multe più salate.
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In orario notturno, e con il superamento dai 10 ai 40 km orari del limite massimo, la sanzione fino allo scorso anno andava dai 224 agli 898,67 euro. Che con l’aumento dell’11% sarebbero diventati 249 – 997 euro.