Il taxi è un servizio pubblico che a differenza dei mezzi ha uno spazio privato. E per questo costa di più. Quali sono i prezzi adeguati
Ormai per farsi portare in giro con mezzi privati non si chiama solo più il taxi. Ci sono gli uber, le Ncc con conducente, ed altre forme di trasporto persone e bagagli che fanno concorrenza ai tassisti. Il libero mercato consente di stabilire le cifre del trasporto. Tuttavia il taxi è un servizio pubblico, simile ai mezzi pubblici, e per questo deve sottostare a delle regole ed a delle tariffe imposte. E lo strumento che serve a garantire che queste siano rispettate è il tassametro. Mentre con uber o con Ncc si può pagare una tariffa fissa prima del trasporto, per il taxi il costo della corsa la maggior parte delle volte dipende dalle regole comunali.
Difatti la licenza di tassista viene data direttamente dal comune in cui si esercita il lavoro. Tuttavia stabilire un discorso unitario sul prezzo delle corse su territorio nazionale è impossibile. Ci sono troppe variabili, principalmente comunali.
A differenza degli Ncc o di Uber, che spara un prezzo e poi è responsabilità del cliente decidere se va bene o meno, con i taxi si sottostà alle regole comunali. Generalmente c’è una tariffa fissa, diversa di giorno e di notte, feriali o festivi, di partenza. Che è più alta se non ci si reca al parcheggio ma ci si fa venire a prendere dal tassista. Di solito si aggira intorno ai 3,50 euro. In più per ogni chilometro percorso il tassametro continua a girare, più rapidamente se si è in marcia, più lentamente se si è fermi, ad esempio al semaforo o nel traffico. Per sapere se la tariffa è corretta si deve guardare attentamente il tassametro, specie quando si sale sul veicolo.
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Qualunque dubbio può essere chiesto al tassista. Si precisa anche che nelle principali città il trasporto dall’aeroporto fino al centro città è stabilito a tariffa fissa, a prescindere dal tempo che ci si impiega per il traffico. Ma questo è valido solo per i taxi autorizzati, non per gli NCC o Uber.