I pensieri sono cose e quelli più nefasti incidono negativamente sulla propria vita. Questo vale non solo per i nostri, ma anche per quelli proferiti dalle persone che ci circondano: la lamentala è un veleno per il benessere.
Siamo la media delle 5 persone che frequentiamo. Questo quanto affermato da Jim Rohn, mostro sacro della crescita personale, riportato poi da Thony Robbins, coach di fama mondale, nei suoi tanti eventi.
Una verità che ha del vero visto che tutto è energia e anche i pensieri lo sono: essere circondati da negatività non fa che fare un bagno in basse emozioni. E se già ogni persona quotidianamente deve fare i conti con il proprio dialogo interiore, talvolta molto nefasto, anche avere persone intorno che non fanno che lamentarsi non fa che peggiorare la propria situazione.
Come quanto affermato dalla Legge di attrazione, concetto new age diffusosi negli ultimi anni, ma che in realtà ha origini antichissime siamo quello che pensiamo e pertanto esporsi a influenze di pensieri tossici come lamentele, gossip e pensieri giudicanti non porta a nulla di buono.
Persone che si lamentano: gli effetti suoi neuroni
Partendo dal presupposto di come se si sta affrontando un periodo difficile sia necessario accettare le emozioni negative, la lamentela non è la soluzione. Anzi è l’ultima cosa da fare: secondo quanto rilevato da uno studio dell’Università di Stanford il vittimismo sarebbe una pericolosa strada che porterebbe a pesanti ripercussioni sui neuroni, portanti a non riuscire più a elaborare soluzioni.
Se è vero che affidarsi a professionisti come psicologi e coach può essere d’aiuto nel caso si stiano affrontando pesanti problemi, lo stesso dovrebbe essere consigliato ai propri amici se si lamentano troppo.
Invece che ascoltare passivamente si potrà così spronarli a trovare soluzione e a chiedersi come potrebbero fare per risolvere i loro problemi. Il tutto senza rinnegare le proprie emozioni per non sfociare nella falsa positività: accettazione unita al rimboccarsi le maniche è la strada da camminare.
Il questo processo centrare il ripartire da se stessi, amandosi così come si è e tentando di vedere il buono che c’è in ognuno di noi: questa è la chiave per svoltare le difficoltà, indipendentemente dalla sfera a cui appartengono.