Ci sono molte polemiche per lo stop al taglio delle accise deciso dal Governo, che ha determinato l’aumento di benzina e diesel. Non è l’unica causa
I distributori di benzina minacciano concretamente di scioperare il prossimo venerdì, lasciando letteralmente a secco milioni di automobilisti. Perché? In seguito allo stop del taglio delle accise, disposto dal Governo con l’inizio dell’anno, i prezzi dei carburanti, benzina, diesel e GPL sono schizzati verso l’alto. E non solo per il tirorno delle accise, ma nche per le politiche speculative dei vari fornitori. Per cui è sul piatto la proposta di esporre obbligatoriamente il prezzo medio nazionale affianco al prezzo corrente del distributore. Cosa che ha fatto sollevare gli animi dei commercianti. Questo può essere per i consumatori un buon modo per proteggersi dalle speculazioni, ma non necessariamente per risparmiare. Nonostante negli ultimi mesi il prezzo del petrolio sia calato, il costo della benzina e del diesel sono aumentati, specialmente per ciò che riguarda il diesel.
E non bastano i buoni benzina da 200 euro che opzionalmente i datori di lavoro ‘di buon cuore’ possono decidere di regalare ai dipendenti. Né tantomeno altre sparute iniziative private. Lo stop del taglio delle accise per i carburanti è stato deciso in virtù del costo eccessivo della misura, che pesava sulle casse pubbliche circa 7 miliardi l’anno.
Diesel più caro della benzina, perché?
Diversi analisti hanno registrato l’incremento maggiore del prezzo del diesel, che oltre ad alimentare numerose macchine private, serve per i mezzi pubblici, i tir di trasporto merci, ed altri servizi essenziali. Dunque è ovvio che il rialzo del prezzo del diesel andrà a ricadere sul costo delle merci, in particolare alimentari e sul biglietto dei mezzi pubblici per i cittadini. Con il rischio che il tasso di inflazione diventi sempre più alto.
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Gli esperti del settore ritengono che non sia il ritorno delle accise ad aver determinato l’impennata del diesel, che ha superato il prezzo della benzina. Bensì le politiche internazionali, che potranno solo che peggiorare dopo l’embargo con la Russia. Infatti è proprio dai Paesi dell’Est che il diesel viene fornito al resto dell’Europa