Si può ancora guidare un’auto non intestata a se stessi?

Cosa succede se si guida l’auto di un’altra persona, quello che è necessario sapere a questo proposito

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Prestito automobile (Foto Adobe – dcmotori.it)

Prestare l’auto ad un amico, può capitare, così come condurre la vettura della moglie, o del merito, di un genitore. Così come intestare la macchina di casa al coniuge, ma che il conducente abituale sia l’altro. Una pratica abbastanza comune e di per sé innocente, almeno in apparenza.

Ma cosa dice al riguardo il Codice della Strada? Prestare la propria auto ad un amico, un parente stretto o chiunque altro resta una decisione personale ma bisogna esserne responsabili in quanto potrebbero esserci delle conseguenze in alcune circostanze. Cosa capita infatti in caso di multe, sinistri, o controlli da parte delle forze dell’ordine? Cosa capita in questi casi?

Guidare l’auto di un’altra persona, è possibile secondo la legge?

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Prestito automobile (Foto Adobe – dcmotori.it)

Si può dire subito che il Codice della Strada non vieta né definisce illecita questa pratica. Quindi non c’è nulla che impedisca di guidare l’automobile di un parente stretto (genitore, figlio, coniuge, eccetera) soprattutto se convivente. Infatti in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine non ci potranno essere sanzioni nel caso conducente e proprietario sia legati da familiarità e convivenza.

Quindi non ci sono problemi a condurre il mezzo il mezzo intestato a un familiare o a un convivente. Le verifiche in tempo reale nell’anagrafe del comune chiariranno la questione. In più la legge non vieta di guidare il veicolo di un amico per qualche giorno. Il Codice della Strada indica tuttavia con l’articolo 94, comma 4-bis che vada segnalato alla Motorizzazione Civile l’utilizzo superiore a 30 giorni di un veicolo da parte di una persona che non sia il proprietario.

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I dati relativi alla persona che guiderà l’auto per un periodo superiore ai 30 giorni saranno riportati sulla Carta di Circolazione e nell’Archivio Nazionale dei Veicoli. Si rischiano in caso di contravvenzione da un minimo di 728 euro a un massimo di 3.636 euro e il ritiro della carta di corcolazione.

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Per concludere bisogna ricordare che in caso di incidente il proprietario resta responsabile in solido con il conducente in caso di danni provocati e a terzi. Dunque guidare con prudenza, soprattutto l’automobile che è presa in prestito.