Cadere sul marciapiede o comunque farsi male per una buca può portare anche a conseguenze piuttosto spiacevoli. Chi risarcisce i danni
La giurisprudenza, in generale, sancisce che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. Dunque, ad esempio, se un vaso di proprietà di una persona cade dal balcone ed arreca danno ad una macchina, anche se la causa è stata il vento forte, egli ne è ugualmente responsabile, in materia penale e risarcitoria. Così la persona fisica può essere anche sostituita da una società. Quindi nel caso in cui ci si faccia male presso una strada o un marciapiede per buche o sconnessioni, la responsabilità è della società che ne ha la proprietà e che è responsabile della manutenzione.
Anche perché i danni causati alla persona possono essere dai più leggeri, come la distorsione di una caviglia in seguito ad una caduta, a fratture vere e proprie che possono arrecare danni al livello lavorativo, oppure per le persone anziane essere molto gravi, specialmente per il ritardo nella ripresa.
Caduta dal marciapiede, come si richiedono i danni
Dunque per prima cosa ci si deve ricordare dove l’incidente di caduta dal marciapiede è avvenuto, per poter identificare l’entità della cattiva manutenzione e decidere sull’eventuale risarcimento. Se la buca, o la sconnessione è molto piccola, in realtà probabilmente non ci saranno risarcimenti, perché la responsabilità potrebbe essere addebitata al pedone che non prestava sufficiente attenzione. I danni vengono ripagati sostanzialmente quando pur con attenzione, era difficile evitare di andare incontro all’ostacolo.
Leggi anche: Impennare con la moto, cosa rischi se si viene beccati
E questo può accadere anche per altri tipi di motivi, tra cui la scarsa illuminazione notturna o un manto di foglie scivoloso. Il comune, che generalmente ha la responsabilità delle strade, di solito si deve occupare anche della manutenzione delle stesse e dell’illuminazione. In generale si può dire che per poter chiedere un risarcimento:
- Si deve aver subito un danno.
- Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
- Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
- Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.
Leggi anche: Apecar, quanto costa e che patente serve
In ogni caso si suggerisce di rivolgersi ad un avvocato o ad uno studio legale. In questo modo una consulenza potrebbe far comprendere se ci sono gli estremi per la denuncia.